La Banca Monte Pruno vicina alle nuove imprese anche grazie al rinnovato “Resto al Sud”

di Antonio De Chiara

Economia e finanza | 

“Resto al Sud” è la misura introdotta dall’art. 1 del D.L. n. 91/2017 volta a promuovere la nascita e lo sviluppo di nuove imprese e nuove attività professionali nelle regioni del Meridione e del Centro Italia.

Consiste nella possibilità di richiedere un finanziamento per avviare attività imprenditoriali destinate:

  • alla produzione di beni nei settori industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura
  • alla fornitura di servizi alle imprese e alle persone
  • al settore turistico
La Banca Monte Pruno vicina alle nuove imprese anche grazie al rinnovato “Resto al Sud”

Non rientrano tra le attività finanziabili le iniziative agricole e il commercio.

Novità importanti sulla misura sono state introdotte dalle recenti normative emanate in “epoca Covid” e, in particolare, dalla Legge di conversione del Decreto Rilancio (L. n.77/2020) e dalla Legge di Bilancio 2021 (L. n.178/2020).

– A CHI SI RIVOLGE

Il bonus “Resto al Sud” è concesso a favore di chi non abbia ancora compiuto il 56esimo anno di età e che, al momento della domanda, sia residente in:

  • Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, Lazio, Marche ed Umbria e, nello specifico, i 116 comuni delle aree del cratere sismico del Centro Italia
  • abbia trasferito la propria residenza nelle succitate regioni entro 60 giorni dall’accettazione della domanda (120 giorni in caso di residente all’estero)
  • non sia già titolare di altre attività d’impresa attive al 21 giugno 2017
  • non abbia ricevuto altre agevolazioni nazionali per l’autoimprenditorialità nell’ultimo triennio
  • non abbia un lavoro a tempo indeterminato e si impegna a non averlo per tutta la durata dell’incentivo
  • sia un libero professionista – in forma societaria o individuale – che non sia titolare di partita IVA nei 12 mesi antecedenti la presentazione della domanda per lo svolgimento di un’attività analoga a quella proposta

– COSA FINANZIA

Le agevolazioni consistono in un finanziamento a copertura del 100% del programma di spese ammissibile articolato in:

– 50% come contributo a fondo perduto erogato dal soggetto gestore “Invitalia”

– 50% sotto forma di finanziamento bancario, concesso da istituti di credito in base alle modalità ed alle condizioni economiche definite dalla Convenzione ABI-Invitalia e garantito dal Fondo di Garanzia per le PMI. Il finanziamento bancario deve essere restituito in 8 anni e beneficia di un contributo in conto interessi per la durata del prestito erogato dal soggetto gestore.

Inoltre, i finanziamenti possono arrivare fino a:

  • 60.000 euro per le attività svolte in forma di ditta individuale o di libera professione esercitata in forma individuale (l’importo originario di 50.000 euro è stato incrementato dalla legge di conversione del decreto Rilancio)
  • 200.000 euro per le società composte da quattro soci

– PRINCIPALI NOVITA’ LEGISLATIVE

Con la legge di conversione del Decreto Rilancio (L. n.77/2020) sono state introdotte o confermate alcune importanti novità che riguardano gli incentivi “Resto al Sud”.

In particolare:

-Per le iniziative svolte in forma di ditta individuale o di libera professione esercitata in forma individuale:

  • il finanziamento massimo passa da 50.000 a 60.000 euro

-Per tutte le iniziative:

  • il contributo a fondo perduto passa dal 35% al 50% delle spese ammissibili;
  • il finanziamento bancario garantito dal Fondo di Garanzia per le Pmi passa dal 65% al 50%.

Inoltre è stato confermato che le imprese finanziate con “Resto al Sud” possono ottenere, al completamento del loro progetto, un ulteriore contributo a fondo perduto:

  • 15.000 euro per le ditte individuali e le attività professionali svolte in forma individuale
  • 10.000 euro per ciascun socio, fino a un massimo di 40.000 euro, per le società

La legge di bilancio 2021 (L. n. 178/2020) è intervenuta, inoltre, ampliando ulteriormente la platea dei soggetti beneficiari ed elevando da 45 a 55 anni la loro età massima (si specifica che sul limite di età era già intervenuta la Legge di Bilancio 2019 elevandolo da 35 a 45 anni).

La Banca Monte Pruno è uno dei primi istituti ad aver aderito e, dal lancio della misura, ha portato a termine numerose nuove iniziative della specie, contribuendo concretamente ed attivamente alla nascita di nuove realtà imprenditoriali sul territorio di competenza, anche in un periodo particolare e delicato come quello attuale.

Per tutta l’assistenza ed il supporto del caso circa le offerte e le opportunità di “Resto al Sud”, le Filiali e l’Area Crediti della Banca sono a completa disposizione della clientela.

Antonio De Chiara
Area Crediti Banca Monte Pruno
antonio.dechiara@bccmontepruno.it