Protocollo d’intesa con la Confcooperative di Salerno

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Il Mattino on-line
estratto da “Il Mattino on-line”, 21 Gennaio 2000 - pag. 36
di Elio Perillo

Quattro banche in aiuto delle cooperative degli Alburni, della Valle del Calore, del Vallo di Diano e del Cilento.
Sono quelle di Credito Cooperativo di Aquara, di “Monte Pruno” di Roscigno, dell’“Alto Cilento” di Laurino e del “Cilento” di Vallo della Lucania che sabato prossimo, all’Hotel Capital del Quadrivio di Campagna, sottoscriveranno, con la Confcooperative di Salerno, il protocollo d’intesa che va in quella direzione.

L’importante firma, che suggella una iniziativa assolutamente inedita per la provincia di Salerno, sarà presentata in anteprima all’Assemblea Provinciale della confederazione delle cooperative, convocata per il rinnovo degli organi, alla quale interverranno, tra gli altri, il segretario generale confederale, Vincenzo Mannino, l′assessore regionale all’Agricoltura, Antonio Lubritto, il presidente dell’amministrazione provinciale, Alfonso Andria, il sindaco di Campagna, Ettore Granito, e il consulente AgenCoop, Massimo Ciarrocca il quale relazionerà su “Le opportunità per il mondo della cooperazione nei programmi di iniziativa comunitaria”, tema della discussione che farà da fulcro all’intera manifestazione.

“I settori

In virtù dell’accordo di sabato, le cooperative (tra le associate alla confederazione salernitana, solo quelle che hanno sede nell’ambito delle zone di competenza dei quattro istituti di credito) avranno la possibilità di beneficiare di un tasso di interesse (del 5,75 per cento) eccezionalmente favorevole sugli investimenti finanziabili e cioè “quelli finalizzati al sostegno delle necessità gestionali e agli investimenti nel ciclo produttivo”.

Contemplati, dunque, interventi nel settore agroalimentare con finanziamenti a breve termine (per spese di conduzione e gestione e per anticipazioni ai soci conferenti), e finanziamenti a medio e lungo termine (generalmente fino a 60 mesi ma, dietro esplicita e motivata richiesta anche fino a 10 anni), per investimenti nel ciclo produttivo, con particolare riguardo alle innovazioni tecnologiche, alla tutela ambientale e alla sicurezza sul lavoro.

Finanziabili anche i settori di attività delle cooperative di produzione e lavoro, dei servizi, dei trasporti, sociali, per i quali gli investimenti a breve termine dovranno servire per anticipi su fatture e altri smobilizzi di crediti, elasticità di cassa, per fidi a revoca, mentre i finanziamenti a medio e lungo termine dovranno, come per l′agroalimentare, essere investiti nella catena produttiva, specie in riferimento ai miglioramenti tecnologici, della tutela ambientale e della sicurezza sul lavoro.

“Costo zero

Non c’è limite alla provvidenza sul piano della somma mutuabile che i debitori potranno rimborsare con rate mensili, trimestrali o semestrali costanti, posticipate e comprensive di capitale e interesse, mentre per il periodo di preammortamento, la rata di soli interessi avrà cadenza trimestrale o semestrale.
E a costo zero, in assenza, cioè, di qualsiasi altro onere per spese operazioni, tenuta conto, commissioni di massimo scoperto ed altre ancora.

In calce al protocollo, in nome e per conto delle 4 banche, i rispettivi direttori: Antonio Marino (Aquara), Giovanni Schiavo (Laurino), Michele Albanese (Roscigno) e Franco Chirico (Vallo della Lucania); per la Confcooperative di Salerno il suo presidente Vito De Luna.

“Questa iniziativa, importante e inedita per la provincia di Salerno, si rivela - commenta soddisfatto il presidente - uno strumento che, agevolando l′accesso al credito (cosa difficile in genere e ancora di più al Sud) da parte delle cooperative associate, può al contempo rivitalizzare quelle già operanti e dare impulso alla costituzione di nuove.
È, tuttavia, il primo atto di un discorso che mira a coinvolgere le banche di credito dell’intera provincia così da estendere anche l′opportunità”.

Per il direttore della Bcc di Aquara, Marino, che sabato presenterà ed illustrerà il progetto, è un momento di esaltazione dello spirito localistico delle Banche di credito, “il cui effetto, proprio in quanto “banche locali”, nei nostri piccoli paesi è praticamente insostituibile.
In virtù di tale prerogativa, infatti, potendo erogare prestiti solo ai soggetti residenti nei comuni ove è attivo un loro sportello, ne deriva che impiegano le loro risorse unicamente là dove raccolgono i risparmi.
A differenza delle grosse banche che hanno sportelli ovunque, ma che investono, pur raccogliendo dappertutto, preferibilmente dove l′indice di rischio è inferiore.
Ennesimo limite della nostra provincia rispetto alle altre economicamente più vive e robuste”.