Roscigno Vecchia si accende di cultura e verità con Chiara Francini: una serata d’onore tra parole, emozioni e memoria
C’è stato un momento, ieri sera, in cui le pietre antiche di Roscigno Vecchia sembravano trattenere il respiro, come se anche loro volessero ascoltare. Ascoltare le parole, la voce, le emozioni di una donna che ha saputo coniugare talento e profondità, leggerezza e pensiero. La terza serata della Rassegna “Roscigno Vecchia è viva” ha regalato al numeroso pubblico presente un incontro speciale con Chiara Francini, attrice e scrittrice dalla sensibilità rara, artista poliedrica capace di attraversare con autenticità cinema, teatro, televisione e letteratura.
A dialogare con lei sul palco, la giornalista Chiara Di Miele, che con intelligenza e delicatezza ha saputo tessere un confronto denso, vivo, mai scontato. Al loro fianco, a testimoniare il valore dell’iniziativa, il Sindaco Pino Palmieri, il Direttore Generale della Banca Monte Pruno Cono Federico e il Direttore di dLiveMedia Roberto Vargiu, artefice della regia di una serata impeccabile e carica di significato.

Chiara Francini ha parlato anche del suo ultimo romanzo, Le querce non fanno limoni, raccontando una storia che, come ha detto lei stessa, “affonda le mani nella terra, nella memoria e nella vergogna. Quella che ci hanno cucito addosso per controllarci”. Parole forti, che hanno fatto vibrare la piazza, richiamando la necessità di riprendersi la voce, la dignità, l’identità.
Nel suo racconto, passato e presente si intrecciano, proprio come succede a Roscigno Vecchia, dove la cultura incontra la bellezza, e la storia non è mai finita, ma continua a camminare nei cuori di chi crede.
La frase scelta per la copertina del libro - “L’amore e la rivoluzione son fatti della stessa materia: passione, urgenza, sacrificio. Ma vanno curati, concimati, e ascoltati. Sennò ti scoppiano in mano” - ha risuonato come un monito e insieme una speranza. Perché anche qui, tra i vicoli e le ombre del borgo, ci sono ancora passioni da coltivare, urgenze da ascoltare, rivoluzioni da sussurrare con dolcezza ma con fermezza.
È stata una serata delle grandi occasioni, ma soprattutto un abbraccio collettivo alla parola, alla memoria, al coraggio di essere veri.
Roscigno Vecchia è viva, e ieri sera ha parlato con la voce potente della cultura.