San Cono a Milano
Relazione manifestazione del 28 aprile 2002
Integrarsi con la realtà e le esigenze sociali e culturali dei paesi dove operiamo è stata, da sempre, una prerogativa molto importante del nostro Istituto. Lo abbiamo fatto, sin dall’inizio, nell’originaria zona di competenza territoriale, attraverso differenti iniziative tese a favorire un rilancio delle tradizioni popolari e religiose allo scopo di facilitare la riscoperta del passato al fine di conoscere tradizioni che la gente continua a conservare con cura e con tanta spontaneità.
Allorché, nel corso degli ultimi anni abbiamo ampliato la zona di nostra competenza abbiamo cercato di mantenere fede ad una delle peculiarità del nostro modo di operare.
Nel Territorio del Vallo di Diano, ed in particolare modo nel Comune di Teggiano, abbiamo dato vita e sponsorizzato una serie di iniziative sociali, religiose e culturali che hanno permesso alla gente di recuperare sentimenti e tradizioni del passato ed a noi di meglio integrarci con una realtà culturale inizialmente diversa, ma che è divenuta ogni giorno più familiare.
La quasi totalità di tali iniziative sono state portate avanti grazie alla strettissima collaborazione con la Caritas Diocesana che, da sempre, ha costituito e costituisce per noi una preziosa collaboratrice soprattutto in ambito sociale e che ci consente di rispondere a problematiche di non facile individuazione e di essere vicino a chi abbisogna di maggiore aiuto.
Una delle iniziative più significative è stata quella di portare la Statua del Santo Patrono di Teggiano, SAN CONO, a New York dove la comunità Teggianese è molto presente, ma soprattutto molto legata alle tradizioni, ai valori, agli usi e costumi del paese di origine. Tradizioni mostrate sempre come un vanto, difese con sacrificio e portate dentro il cuore con enorme orgoglio.
L’iniziativa ha avuto un enorme successo soprattutto perché ha consentito a tutti di ricordare il passato e la devozione per il Santo Patrono mai sopita, anzi sempre più viva.
A questa iniziativa ne sono seguite e ne seguiranno altre, non ultima quella di portare la Statua di SAN CONO nel Comune di Milano dove la Comunità Teggianese è alquanto numerosa.
Ciò che anima tali attività è l’intenzione, molto radicata nella popolazione, di non perdere, anzi di riscoprire ogni giorno di più la propria identità, di vivere con la propria identità al fine di mantenere forti sentimenti che altrimenti con il passere degli anni verrebbero di sicuro affievoliti.
È vero: tutto ciò può sembrare molto lontano dalla tipologia della attività che noi, quotidianamente, esercitiamo come Istituto di Credito, tuttavia uno dei capisaldi del nostro modo di operare è stato, e continuerà ad essere, la necessità di integrarci con il tessuto sociale e culturale e poi economico dei paesi dove andiamo ad operare.
Partecipare a queste iniziative ci offre la possibilità di meglio comprendere e meglio capire a cosa la gente è effettivamente legata, capire valori che, a prescindere da un evidente cambiamento della società, restano sempre fermi e forti e che continuano a caratterizzare la gente in ogni momento della vita quotidiana e che devono costituire, per noi, un punto fermo nel definire le linee strategiche della nostra banca.
In questi due giorni, trascorsi insieme alla Comunità di Teggiano a Milano, ho apprezzato il forte legame con la terra natìa, con la gente della propria terra, l’affezione verso tutti coloro che ricordano gli affetti più cari. Tra questi, indegnamente, anche io.
Milano 28 aprile 2002